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Roberto Goffi
"per il soldato Daguerre" Opere 1974/1997
Testi di Angelo Dragone
“Frutto di ricerche spesso sottili, il “dagherrotipo" da Goffi introdotto in formati minimi, illumina l’idea stessa cui ogni volta risponde facendone delle erme o degli obelischi, o delle “Cattedrali", come le chiama (ed erano due gambe d’un tavolino rotondo). Vi sono i “Cassetti della memoria" con il sottile velo visitato dalla luce in cui è evocato il delicato tratto d’un nudo (da sotto il seno alle cosce) ma anche il doppio mezzo ritratto dell’Autore e di suo padre, nudi, cui resta intimamente legato il senso prezioso d’una continuità o “Somiglianza".
Sono immagini diafane, capaci però di rendere la poesia di “Un filo di seta verde", come vuole un’antica poesia cinese, con un loro modo di catturare il tempo alla stessa maniera in cui, forse, tendendo la sua rete al sole, un ragno sa dar la caccia all’insetto che vi incappi."
Foto: Roberto Goffi
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