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Beppe Graneris
Oli 1996
Testo di Tiziana Conti
“Nei lavori dei primi anni ’90 il colore si concretizza in un fluire ininterrotto di articolazioni, di stratificazioni che si combinano per sinestesie, dilatandosi a determinare la profondità del campo di indagine. Riverberi, luminescenze, turgori, si palesano in griglie cromatiche, quasi una ferita nel corpo della pittura, tarsie che assorbono l’energia dal profondo e la restituiscono potenziata dall’effetto della luce che trapela e filtra da sotto, pulsando in lampi e bagliori improvvisi".
Foto: Pino Dell'Aquila |
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